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I telegiornali abbondano di notizie scoraggianti e avvilenti sulla crisi, le tasse e le intemperie che non lasciano tregua. Ma oggi Dramma.it vuole dare ai suoi lettori un messaggio di speranza, parlando di realtà certo piccole se messe a confronto alla situazione nazionale, ma ugualmente promettenti. Dà inizio a questa ondata di novità il Teatro Stabile d'Abruzzo che il 13 gennaio 2012 ha presentato la sua prima produzione  post-terremoto al Ridotto del Teatro dell'Aquila, restituendo un po' di quel vigore culturale sommerso, insieme a tutto il resto, dalle macerie del teatro stabile caduto due anni fa. Con lo spettacolo Scene da un matrimonio di Ingmar Bergman è stato compiuto, come sostiene il regista Alessandro D'Alatri, «un importante start-up per la cultura cittadina, settore nel quale L'Aquila ha sempre recitato un ruolo di primaria importanza a livello nazionale e che riporta la città e l'Abruzzo al centro del panorama teatrale italiano». Una scelta sicuramente coraggiosa quella del Tsa sia per il testo rappresentato sia per la situazione di crisi generale che il settore, e non solo, sta attraversando: «Ci sentiamo speranzosi – dice il presidente del teatro Mauro Di Dalmazio - di aver fatto la scelta giusta, favorita dalla disponibilità del regista e degli attori perché hanno avuto il coraggio con noi di mettersi in gioco per il Tsa e per la città dell'Aquila». Per il futuro del teatro abruzzese si prevedono già grandi novità in sintonia con le novità teatrali nazionali e in dialogo con le altre realtà locali per creare, precisa Di Dalmazio, «un circuito virtuoso senza consentire dispersione di risorse». La Lombardia fa da sfondo all'altra signifcativa esperienza di nuove aperture, che vede a Brescia il centro di questa avventura. Il nuovo Spazio Teatro Idra, situato in vicolo delle Vidazze 15, è stato ideato e realizzato per ospitare le più recenti espressioni del teatro contemporaneo. Con le sue due sale, una di cento posti riservata agli artisti e alle loro perfomance e una adibita a spazio-studio per attività laboratoriali e seminariali, lo Spazio Idra si configura come «luogo aperto agli attraversamenti più inediti, con un'attenzione rivolta in modo particolare alle giovani generazioni». Queste le parole degli organizzatori che alla festa di inaugurazione del 28 gennaio 2012 hanno presentato il loro progetto tramite una varietà multiforme di performance, teatro, installazioni sonore e aperitivi con musica, venendo a creare una straordinaria "Notte della cultura". Un'altra dimostrazione di coraggio quella dello Spazio Idra  che ha avuto anche l'occasione di inaugurare la quarta edizione del Wonderland Festival, nato come evento biennale e trasformatosi oggi in un appuntamento annuale che indirizza la sua mission verso l'unione sociale e la creazione di un'idetità collettiva: «Viviamo ora uno spaesamento generale in cui ci sfuggono non solo gli orizzonti valoriali ma anche le più basilari regole del vivere civile. Noi – dice il direttore artistico del festival Davide D'Antonio - non abbiamo la pretesa di ricostruire il Paese ma un paese: Wonderland. Il paese di una etica stringente dove le fiabe sono la nostra identità e ci servono non ad arroccarci in posizioni di dominio ma a proiettarci in un futuro possibile collettivo». Da nord a sud la sfida è una sola: ricostruire delle identità perdute e riunire sotto il segno di un'unica cultura diverse realtà sociali.  Ed è un'altra città della Lombardia, Milano, che si sta muovendo per rilanciare l'attività teatrale della città e costituire una realtà uniforme e teatralmente vivace. Il monopolio romano sulle multiformi offerte teatrali della città deve ora temere una straordinaria concorrenza nelle sempre più ricche stagioni dei teatri milanesi. Due i multisala presenti in città, il teatro Elfo-Puccini e il teatro Franco Parenti, che hanno registrato un positivo aumento di pubblico di fronte al moltiplicarsi di spettacoli di notevole livello, e molteplici i teatri che rilanciano la produzione locale, promuovendo e valorizzando figure professionali come Federica Fracassi, vincitrice di vari premi prestigiosi (Premio Ubu, Premio Duse, Premio Critica). Oltre al simbolo della cultura milanese, il Piccolo Teatro, promotore di cartelloni prestigiosi, si stanno consolidando realtà culturali capaci di cambiare e conquistare la sensibilità e le aspettative di un'intera collettività, portandola, si spera, ad una fruizione più consapevole e stimolante sotto il segno di un'unica identità.