Recensioni
Drammaturgia contemporanea in scena
- Scritto da Emanuela Ferrauto
- Visite: 2472
Se ci sei batti un colpo, ovvero, se sei vivo fai battere il tuo cuore. Ma se il cuore manca? O meglio, se si nasce senza cuore, cioè senza l’organo cardiaco, come si vive? Pare che il protagonista di questa storia, scritta da Letizia Russo e diretta da Laura Curino, abbia trentacinque anni e sia nato senza cuore. Unico caso al mondo, la sua circolazione continua a funzionare pur non essendo attivata da nessuna pompa cardiaca. Ormai trentacinquenne, il protagonista osserva il mondo e cerca di vincere la sua natura manchevole, trascrivendo e raccogliendo tutte le descrizioni delle azioni umane, compresi i sentimenti e le reazioni a questi. Il palcoscenico dell’Elicantropo di Napoli, che accoglie questo spettacolo dal 17 al 20 dicembre, è caratterizzato da torri di quadernini, cd e video cassette, in cui il fantomatico F. ha raccolto tutti gli elementi utili alla sua
- Scritto da Emanuela Ferrauto
- Visite: 2535
Novembre 2009: “Ma bisogna che il discorso si faccia”, Galleria Toledo, Napoli. Dicembre 2015: “Loretta Strong”, Galleria Toledo, Napoli. Dopo sei anni incontriamo di nuovo, sul palcoscenico del famoso teatro dei Quartieri Spagnoli, la compagnia Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa. Se nel 2009 l’umanità era stata appesa a delle enormi croci sbilenche, sotto forma di burattino deforme, esserino minuto, insetto dell’inconscio, nel 2015 ritroviamo, invece, Loretta Strong appesa ad un disco. La Terra è esplosa, l’umanità è alla ricerca di “compagnia”, fisica, sessuale, spirituale, materiale. Loretta Strong sembra essere l’ultimo discendente della razza umana, in continuo contatto telefonico con l’intero universo, attraverso un fiume di parole ed una reiterata confusione vocale e verbale che rende grottesco l’intero spettacolo. Spinto fino al parossismo, il dialogo solitario con le
- Scritto da Maurizio Sesto Giordano
- Visite: 1421
Risulta di grande attualità e teatralmente e musicalmente gradevolissimo, lo spettacolo proposto alla Sala Magma di Catania, in apertura di stagione 2015-2016, dal titolo “Gaber, per esempio”, scritto, interpretato e diretto da Alessandro Sparacino, istrionico attore ibleo, supportato sulla scena dalla “Metamorfosi Band” di Modica e con la direzione tecnica di Laura Frasca. La pièce, produzione del Centro culturale e teatrale Magma, in collaborazione con la Compagnia Teatrale Iblea, in circa novanta minuti, rende omaggio a Gaber, a dodici anni dalla scomparsa e soprattutto alla sua graffiante ironia, alla sua filosofia di vita che lo portava, attraverso le sue canzoni ad analizzare, a rileggere, in modo impietoso e lucido, facendo anche sorridere, la società, gli uomini e tutto quello che ci circonda. L’attore-cantante Alessandro Sparacino, con la sua simpatia
- Scritto da Angela Villa
- Visite: 1866
One Man Band: uomo orchestra. Un uomo e una donna in scena: luci e musiche gestiti dal vivo e da soli. Astorri e Tintinelli coppia “calda” del teatro postmoderno, presentano al Teatro della Contraddizione, a Milano, il loro sogno. Un piccolo spazio accogliente di sperimentazione teatrale e di resistenza, accoglie questi due artisti e intanto regala, a sua volta, sogni a chi varca la sogna.,. Coppia calda perché nella loro realtà teatrale tutto passa attraverso il corpo, un corpo umiliato e offeso che grida vendetta, un corpo didascalico. Questa è la loro scommessa sempre ben riuscita, il lavoro sul corpo, la parola scenica che attraversa e dilania il corpo come negli antichi teatranti. Figure atipiche del panorama teatrale italiano: one man band, in grado di reggere da soli tutta l’orchestra dei diversi elementi teatrali, in grado di sostenere una metarecitazione senza forzature,
- Scritto da Daniele Stefanoni
- Visite: 1270
Maria Luisa Minguzzi e Francesco Pezzi sono nati nel bel mezzo dell’Ottocento, a Ravenna. Lei sarta abile e scrupolosa, lui ragioniere con un bell’impiego in banca, si innamorano e si appassionano all’anarchismo. Al Teatro Elfo Puccini fino al 20 dicembre va in scena uno spettacolo curioso, appassionante, che profuma di storia – la nostra storia – ma parla di amore, di stare insieme sempre e comunque, di idee per le quali vivere e che ci conducono fino a morirne. La ricerca storica a cui Laura Gambi e Luigi Dadina, autori e attori dello spettacolo (quet’ultimo ne è anche regista) fonda le basi su vicende reali, è ben costruita nello scavo d’archivio (Archivio storico della FAI) e col supporto universitario (Università di Bologna). Eppure non è niente di più lontano da un’ingiallita pagina di storia locale. Sulla scena buia, con un semplice quanto efficace gioco di luci
- Scritto da Maurizio Sesto Giordano
- Visite: 1367
E’ stata pensata e scritta da Mauro Longo, giornalista, medico e storico del teatro siciliano, nel 1978 con un solo obiettivo: divertire il pubblico, senza alcun’altra pretesa. Ci riferiamo alla commedia in dialetto siciliano parlato, “Le cattive signore”, proposta al Teatro L’Istrione di Catania, per la regia di Valerio Santi, nell’ambito della stagione 2015-2016 “Servo di scena”. Il regista Valerio Santi, con un impianto scenografico semplice e luminoso, che raffigura lo studio di un avvocato, dove si dipana la vicenda, non fa altro che assecondare le intenzioni dell’autore confezionando uno spettacolo che, nei due scorrevoli atti, regala allo spettatore una serata davvero scacciapensieri, raccontando una storia leggera, gradevole e ricca di battute, situazioni esilaranti, ammiccamenti che divertono il pubblico, dall’inizio alla fine. La vicenda, come detto, si svolge