Recensioni
Drammaturgia contemporanea in scena
- Scritto da Maurizio Sesto Giordano
- Visite: 1198
Il tema della migrazione, dell’approdo, della fuga verso un futuro migliore, della speranza di un domani diverso dall’attuale sono le tematiche della pièce “Barche” di Francesca Di Giorgio, proposto al Centro Adif - La bottega dell'arte di Catania, dal gruppo “Terre Forti”, collettivo artistico nato nel 2007 nel quartiere catanese di Librino per fare da “ponte” fra culture diverse, fra tradizione ed innovazione. In un momento storico di pochezza culturale, di crisi teatrale ed artistica l’associazione Terre Forti, ha voluto proporre in circa 55’, con l’attenta regia di Alfio Guzzetta, uno spettacolo corale, che fonde la parte recitata con quella musicale e coreografica, regalando allo spettatore un autentico momento di riflessione ed emozione su un argomento molto dibattuto dai media, ma spesso affrontato anche con pregiudizi e pressapochismo. La parte recitata
- Scritto da Emanuela Ferrauto
- Visite: 1719
Questa particolare evoluzione dell’ “amore”, protagonista di ben due spettacoli, nel corso di una sola settimana, è segno dei tempi. L’amore inteso come sentimento che unisce due cuori? Scordatevelo! Le coppie di questi ultimi anni, quelle interpretate sul palcoscenico italiano, sembrano rabbiose, infelici, deluse, dolorose. Sopravvivono in una forma “nuova” di coppia, un’evoluzione che è necessaria, indispensabile alla sopravvivenza. La disgregazione del sentimento e del rapporto amoroso lega comunque le coppie in uno sfilacciato rapporto torbido. Ciò che ci sorprende, davanti a questo spettacolo, è che questo testo è stato scritto più di un secolo fa. Come accade, di solito, nel passaggio tra due secoli o due periodi, quando il mondo e l’uomo hanno bisogno di “assestarsi” ed abituarsi al nuovo, anche il rapporto amoroso sembra vacillare, frantumandosi
- Scritto da Maria Dolores Pesce
- Visite: 3552
Semplicemente un “buon teatro” quello che offre lo Stabile genovese con questa sua produzione in cartellone al teatro Duse dal 21 novembre al 6 dicembre. Un buon teatro, semplicemente, perché mette assieme un testo significativo e efficacemente adattato dal bravo Fausto Paravidino, una regia accurata ed una recitazione all’altezza, coerente, nel suo essere naturale prima che naturalista, con la scrittura scenica. Con questo testo di grande successo, e conosciuto ai più grazie alle due versioni, una francese e l’altra italiana, cinematografiche, Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patellière, sceneggiatori alla prima prova drammaturgica, ripresentano il salotto “borghese”, luogo principe della drammaturgia europea moderna dalla sua rivoluzione ibseniana, luogo principe di identificazione soggettiva e smascheramento collettivo, forse troppo disinvoltamente
- Scritto da Daniele Stefanoni
- Visite: 1645
Gianni è pazzo. Gianni è morto. I suoi nastri, registrati molti anni fa e lasciati in una scatola, sono stati rinvenuti accidentalmente nel 2004. Raccontano il suo mondo interiore, quello che non riusciva ad esprimere, la frustrazione, i momenti di felicità, la malattia mentale, l’amore che non c’è, i rapporti complicati con gli altri. Caroline Baglioni, autrice e protagonista, si impegna in un monologo serrato costruito proprio sulle registrazioni originali e ne nasce il ritratto ora fosco e tortuoso, ora lieve e ironico di un mondo parallelo. Gianni, chiuso nella sua esistenza, si pone mille domande sul perché. Perché le cose sono così, perché le persone si complicano nella vita,
- Scritto da Maria Dolores Pesce
- Visite: 1422
Esordio intenso ed importante, questo, della rassegna di danza internazionale “Resistere e Creare” che dal 26 novembre al 6 dicembre impegnerà praticamente tutti gli spazi del Teatro della Tosse di Genova, una rassegna che dunque consolida, anche attraverso residenze e seminari, la collaborazione ed il legame recente tra la compagnia Balletto Civile e la Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse. È una prova, ulteriore, della maturità artistica di Michela Lucenti che lo spettacolo ha ideato insieme a Maurizio Camilli e che ne ha curato la regia e la bella coreografia. Una sperimentazione non agevole, che tende a mescolare i linguaggi espressivi, del corpo e della parola drammaturgica, facendoli reciprocamente interferire ben oltre gli stilemi consolidati e consueti, ben oltre, dunque e anche procedendo contro, quelle barriere estetiche che, da tempo
- Scritto da Marcello Isidori
- Visite: 2073
Ha debuttato al Teatro Lo spazio di Roma e vi rimarrà fino al 6 dicembre prossimo, "Risorgi" il nuovo spettacolo scritto e diretto da Duccio Camerini. E' la storia cruda e spietata di una corte dei miracoli della degradata periferia romana, popolata da personaggi inquietanti, scomodi, disperati. Un microcosmo di "cionchi": corpi e anime ferite, aggrappati alla sopravvivenza solo grazie all'impresa portata avanti da Marika, un travestito di mezza età in perenne attesa di cambiare sesso, che protegge e sfrutta i malati di mente e gli storpi per lucrare sulle loro elemosine. Un mondo che sembra impossibile ma che esiste davvero, e che il pubblico è costretto ad osservare in silenzio, da vicino e da ogni lato, perchè l'azione avviene nello spazio centrale circondato dalla platea, ma anche dietro, accanto ed intorno agli spettatori. Impossibile non essere scossi e turbati