Recensioni
Drammaturgia contemporanea in scena
- Scritto da Maurizio Sesto Giordano
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L’elegante ed umanissima pièce “Il cappello di carta” di Gianni Clementi, autore contemporaneo romano, tra i più interessanti e rappresentati del momento, ha inaugurato a Catania la nuova stagione teatrale (la quinta) del Teatro Vitaliano Brancati, diretto dall’attore Tuccio Musumeci. L’allestimento del “Brancati”, per la produzione del Teatro della Città, nei due atti diretti da Giuseppe Romani,
- Scritto da Maurizio Sesto Giordano
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E’ sicuramente un modo di fare teatro che incuriosisce, che suscita interesse e che, visti i risultati, coinvolge e riscuote i consensi dello spettatore d’oggi. Quello spettatore apatico, distratto dalla tv delle fiction insulse e vuote, attratto dalla comicità e dalla battuta grossolana, dai prodotti ovvi e che non fanno pensare. Ha esordito, invece, in anteprima nazionale al Centro Zo di Catania, lo spettacolo dell’autore,
- Scritto da Angela Villa
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Dietro la scena un palcoscenico vuoto e sulla scena due donne, raccontano la loro storia fra le pareti di un’antica libreria. Franca e Leona, rispettivamente vedove di De Gasperi e Togliatti, si prendono una rivincita sulla Storia. Scelgono un’altra storia e ragionano sull’amore e sulla libertà di scelta di là dai giochi politici, dalle soffocanti stanze del potere. L’amore è una cosa meravigliosa, recita il sottotitolo.
- Scritto da Emanuela Ferrauto
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Il titolo di questo spettacolo non può che portarci a Manlio Santanelli, drammaturgo napoletano che quest’anno presenta una nuova edizione del suo famosissimo testo, coinvolgendo nella regia Piepaolo Sepe. Il connubio appare vincente, la sala del Piccolo Bellini è gremita: amici, attori, giornalisti. Tutta la Napoli teatrale è presente alla prima di questo spettacolo, immancabile l’autore seduto tra il pubblico.
- Scritto da Valeria Merola
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«Siamo una famiglia in fondo» ripete come un ritornello il protagonista di “Soprattutto l’anguria”, come se il sentirselo dire bastasse a confermare quella che in realtà allo spettatore sembra solo un’illusione. Quasi cercando una conferma o un punto fisso su cui ristabilire un ordine, il fratello che ha girato il mondo per portare ai suoi familiari la notizia della presunta morte del padre, nel tentativo di ricomporre intorno
- Scritto da Marco Togna
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“Sa cosa vorrei ora più di qualunque altra cosa? Sognare, tornare a sognare. Sono anni che dormo senza sognare, senza avere un sogno da ricordare, che strappi quelle ore notturne alla morte. Sognerei così tanto da far girare la terra al contrario, da farmi scottare di febbre la fronte. Sognerei il palcoscenico di allora e in proscenio il mio sorriso giovane, fresco, ancora libero da questa vita che ti schiaccia”.