Recensioni
Drammaturgia contemporanea in scena
- Scritto da Angela Villa
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Chi è Hilda? Un nome in scena… continuamente cercato, rincorso, desiderato. Hilda è capacità di donarsi completamente, capacità che nessuno dei due personaggi ha. Hilda è l’anima buona, per questo non compare mai. Hilda è come Godot. Una borghese radical-chic è ossessionata da una donna che vuole assumere a tutti i costi come cameriera, Hilda, moglie di Frank. Il giovane proletario si reca a casa della donna
- Scritto da Maria Dolores Pesce
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Per il ciclo “Cantiere Campana” del Teatro della Tosse di Genova, la sala Dino Campana ha visto dal 13 al 17 Novembre ciò che può definirsi un esordio fiammeggante, quello di una giovanissima attrice, Linda Caridi, che mostra qualità recitative notevoli ed una sapienza attoriale che attende solo nuove prove che ne attestino la maturità. È la protagonista di un assolo che non è monologo o teatro di narrazione e parte
- Scritto da Maria Dolores Pesce
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A poco più di un anno dalla sua scomparsa il Teatro Stabile di Genova ripropone l'Edoardo Sanguineti drammaturgo e traduttore/travestitore, con questa sua versione dell'immortale Edipo sofocleo. Iniziativa meritoria, treatralmente e culturalmente, che ci auguriamo preluda ad una più intensa rivisitazione delle drammaturgie e dei travestimenti del poeta genovese, che proprio sul palcoscenico dello Stabile
- Scritto da Paolo Randazzo
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Ci sono spettacoli che attraversano il presente con la forza e la compatta struttura interna di una lama, spettacoli semplici e solidi che sembrano figli diretti delle migliori teorizzazioni della cultura teatrale contemporanea e novecentesca, eppure vengon fuori e arrivano al pubblico con l’urgente e necessaria immediatezza di un urlo. Parliamo di “La merda”, spettacolo scritto e diretto da Cristian Ceresoli e interpretato
- Scritto da Paolo Randazzo
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“1952, a Danilo Dolci”, scritto e diretto dal messinese Tino Caspanello e realizzato insieme da Pubblico Incanto e dalla Compagnia dell’Arpa di Filippa Ilardo, è uno spettacolo complesso, raffinato e assai poetico. Lo s’è visto al debutto, in prima nazionale, venerdì scorso a Castrovillari nel contesto del Festival “Primavera dei teatri 2012 (fioritura tardiva)”. Si tratta di uno spettacolo tutto giocato sulle corde
- Scritto da Emanuela Ferrauto
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C’era una volta una fabbrica a New York. Correva l’anno 1911 e numerose donne italiane ed europee, accompagnate da famiglie, fratelli, genitori, partivano per lunghe traversate in mare. L’idea dell’America come terra promessa ha caratterizzato la storia italiana di inizio’900, e non solo. Ma l’America fu davvero la terra promessa? Oppure fu anche terra di sacrifici immani, sofferenze e morti?