Articoli e interviste
- Scritto da Emanuela Ferrauto
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Come annunciato durante la conferenza stampa, svoltasi il 6 giugno presso il Teatro Bellini , il Napoli Teatro Festival Italia 2017, nella sua nuova veste e attraverso il nuovo direttore Ruggero Cappuccio, inaugura il programma con William Shakespeare. Il progetto voluto da Gabriele Russo che, insieme ai fratelli, ha rigenerato e dato nuova vita al Teatro Bellini di Napoli, si basa su un elemento fondamentale: la riscrittura. Sia attraverso il libero adattamento, sia nella creazione di testo ex novo, il riferimento al testo classico e l’utilizzo della tecnica della riscrittura sono due operazioni che precludono necessariamente la conoscenza approfondita della fonte e degli studi che ne hanno tenuto conto. Per questo motivo, il Festival e il Teatro Bellini si affidano all’esperienza e alla scrittura, testuale e scenica, di sei autori e di sei registi che hanno permesso la realizzazione di un
- Scritto da Daniele Stefanoni
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Milano è da sempre luogo di festival, di tutti i tipi e di tutti i temi. Dal dal 9 al 18 giugno 2017 tocca a Milano Off Fil Festival, una scorpacciata di 50 compagnie italiane e non, per addirittura 400 spettacoli (avete letto bene!) in giro per la città, in 15 spazi presenti in tutti i quartieri di Milano. Non si tratta del solito festival presso i rinomati teatri della scena contemporanea meneghina, al contrario è un progetto di riscoperta anzitutto di spazi poco noti, lontani dai grandi numeri e dai giri più affermati. Accanto a questi luoghi tutti da conoscere, ci sono il nuovissimo Unicredit Pavillon nell’ombelico di Milano (piazza Gae Aulenti) e teatri amatissimi come il Libero di via Savona o il Teatro Verdi di via Pastrengo.
I testimonial scomodati per l’evento sono numerosissimi, da Enrico Bertolino a Raul Cremona, da Enrico Intra a Roberto Brivio, ma anche Massimo Navone, Enrico Bonavera,
- Scritto da Maria Dolores Pesce
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Talora il teatro è una “festa”, anzi il teatro è sempre una “festa” nel senso più puro di questo termine abusato, cioè una sospensione del tempo feriale, del tempo del lavoro e anche della sottomissione alle regole di una storia che nella contemporaneità sembra ormai triturata, dopo averci inesorabilmente triturati. Il teatro dell’Argine scommette sulla possibilità e l’opportunità della festa, oggi e dentro i nostri teatri, anzi raddoppia, con questa sua nuova drammaturgia, la sua scommessa perché crede (e fa della sua illusione feconda utopia) che la storia e la contemporaneità non ci abbiano ancora del tutto “triturato”. Lo ha fatto affidandosi, appunto, ai “futuri maestri” perché questi conducessero e portassero a termine un gioco proposto e iniziato due anni fa in tutte le scuole di Bologna e dintorni, un gioco non un laboratorio, non un percorso di educazione al teatro con il consueto “saggio” di fine anno, un vero e proprio gioco che i bambini e gli adolescenti dovevano poter e saper giocare da soli, appropriandosi delle parole che venivano loro donate
- Scritto da Maurizio Sesto Giordano
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Regista e drammaturgo siciliano, Francesco Randazzo è uno degli autori più originali nel panorama teatrale italiano, proviene dalla fucina di Giuseppe Di Martino, il più grande maestro di teatro che Catania abbia avuto. Ha studiato regia all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” a Roma e si è diplomato in Regia nel 1991, ha lavorato molto all’estero come regista e come autore, i suoi testi teatrali sono stati tradotti in spagnolo, ceco, francese e inglese e rappresentati in Canada, Usa, Croazia, Spagna, Francia, Cile. Nel corso degli anni ha scritto e pubblicato racconti, romanzi, poesie. Parallelamente svolge attività didattica con corsi di recitazione, regia, drammaturgia e scrittura creativa, storia dello spettacolo, stages e conferenze per varie istituzioni pubbliche e private. E’ stato fondatore e direttore artistico della Compagnia degli Ostinati – Officina Teatro.
- Scritto da Maurizio Sesto Giordano
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Un luogo suggestivo, ricco di fascino e mistero come quello degli Ambulacri del Teatro Greco Romano di Catania ha accolto di recente la coinvolgente proposta dell’attore e regista catanese Nicola Alberto Orofino, “Troiane, canto di femmine migranti”. La rielaborazione drammaturgica di Orofino per dare voce alle donne del mito si rifà a fonti classiche, ovvero Iliade e Odissea di Omero e le due versioni di Troiane dovute ad Euripide e Seneca. E’ uno spettacolo forte e che permette di riflettere e di analizzare le tragedie, i pericoli, le ossessioni che, provenienti dal passato, si rivolgono al presente. La pièce, strutturata come percorso itinerante nei meandri polverosi ed affascinanti degli ambulacri del Teatro Greco Romano, prevede per il pubblico sette stazioni con altrettanti monologhi o scene di circa 10 minuti ciascuno. Con la regia di Nicola Alberto Orofino ed i costumi e le scene di
- Scritto da Maria Dolores Pesce
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Angelo Pastore è da oltre due anni direttore del Teatro Stabile di Genova. Uomo di grande esperienza organizzativa ma non solo, maturata sia a Brescia che a Torino, è arrivato a Genova in un momento di grande incertezza e di transizione, momento segnato dall’avvio della riforma del sistema teatrale nazionale che certamente non ha premiato Genova e il suo tradizionale ruolo. Di fronte ad una tale situazione il nuovo Direttore ha soprattutto confermato la sua capacità di intessere e rinnovare contatti e relazioni, con le istituzioni ma anche con il territorio, individuando soprattutto nel deficit di immagine e di percezione il momentaneo appannamento dello Stabile genovese. Inoltre, rivendicando a sé funzione e responsabilità da “dramaturg”, ha cercato di stimolare lo Stabile ad allargare la consueta programmazione, ripristinando la tradizionale attenzione a nuove forme di linguaggio