I libri del mese
Per la segnalazione in questa rubrica inviare esclusivamente libri di teatro o drammaturgia a
Associazione Dramma.it - Via dei Monti di Pietralata 193/c 00157 Roma
Frontiere di teatro civile di Letizia Bernazza
- Scritto da Marcello Isidori
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Una nuova "puntata" sul teatro che, soprattutto negli ultimi anni, è diventato molto di moda. In questo nuovo saggio si analizza il lavoro di artisti non ancora molto (o per nulla) frequentati dalla saggistica in materia. Letizia Bernazza si dedica con slancio e passione in un vero e proprio racconto del lavoro dei cinque autori-performer Daniele Biacchessi, Roberta Biagiarelli, Elena Guerrini, Alessandro Langiu e Ulderico Pesce. Oltre agli artisti scelti per focalizzare la sua analisi, la vera novità dello studio sta nell'affrontare un discorso unico per tutti gli artisti suddiviso in quattro differenti segmenti. Il primo riguarda le diverse modalità con cui i cinque autori affrontano con i loro lavori il mondo esterno, partendo dal corretto presupposto che uno dei principali aspetti del teatro civile è quello di non collocarsi ed esaurirsi nell'ambito del teatro inteso come luogo fisico e simbolico, ma di sconfinare e pervadere gli spazi extrateatrali con le proprie rappresentazioni (masserie, opifici, locali di vario genere, strade e piazze) e con i propri significati (spinta all'impegno sociale e politico su problematiche specifiche). Il secondo segmento dello studio affronta uno dei principali presupposti della composizione di opere di questo genere: la documentazione. Proprio perchè questi artisti alimentano la loro opera su fatti storici o di cronaca, e comunque su vicende ed argomenti che toccano i nervi scoperti dell'attualità e della vita quotidiana, il lavoro di documentazione è sempre molto lungo e corposo. Interessante dunque la verifica delle diverse modalità utilizzate dai cinque artisti. Terzo segmento dedicato al forte legame di questo genere di teatro con la memoria dei luoghi (oltre che dei fatti). L'ultimo segmento, forse quello più difficile, analizza il rapporto tra questo tipo di teatro, che per sua natura tende ad essere (e rischia di essere) cronachistico, giornalistico, d'inchiesta, e la necessità di essere comunque lavoro teatrale, poetico, metaforico. Bernazza premette a questa disamina articolata in quattro punti un ampia premessa tematica e storica, con una breve panoramica sulla storia di questo genere teatrale. Il volume è completato dalle biografie, teatrografie, videografie e bibliografie di ciascun artista e da una bella collezione d'immagini a colori e b/n dei loro spettacoli. La prefazione è del professor Giorgio Taffon.
Frontiere di teatro civile
di Letizia Bernazza
Editoria & Spettacolo 2010
pagg. 238 € 18,00
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La pinacoteca teatrale a cura di Massimo Verdastro
- Scritto da Marcello Isidori
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Dieci anni di vita e di spettacoli per la compagnia Verdastro Della Monica documentati in questo bel libro fotografico. Non si tratta però soltanto di un album di foto, ma di una raccolta di documenti e testimonianze a più voci su tutti gli spettacoli e le performances della compagnia dal '99 ad oggi: De Profundis – Una ballata per Oscar Wilde, Molly B e le rose di Gibilterra, Cantos, SuperElioGabbaret – bestiario romano, Eros e Priapo, Nel vostro fiato son le mie parole, The Last Days of Inhumanity, A Flowers, I racconti del Mandala, Progetto Satyricon. Presentato da Luca Scarlini, gli interventi sono degli artisti e dei collaboratori della compagnia oltre che di importanti critici e studiosi. Le belle foto sono firmate da autori di rilievo.
La pinacoteca teatrale
a cura di Massimo Verdastro
Titivillus 2010
pagg. 104 € 18,00
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La luce di dentro Viva Franco Basaglia a cura di Giuliano Scabia
- Scritto da Marcello Isidori
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La storia di uno spettacolo diventa un vero e proprio elogio della follia. Il più bel significato di questo volume è proprio questo: chi fa teatro (oggi più che mai) non può che essere folle. Al di là della battuta, peraltro poco divertente, la vicenda vissuta e raccontata dal grande Giuliano Scabia ricorda alle nostre menti troppo ammalate di raziocinio e intellettualismi, che l'artista deve essere più istinto e meno logica. Insomma: un po' di sana follia è davvero necessaria. La lunga storia di questo spettacolo è articolata ed affascinante. Non si è trattato di un progetto nato da un giorno all'altro ma di un intrecciarsi di situazioni e coincidenze lungo un arco di quasi quarant'anni a partire dalla creazione del cavallo azzurro per azioni su schemi vuoti nati dall'incontro tra Scabia e il pittore Vittorio Basaglia, voluto da Franco Basaglia, nel manicomio di Trieste, nel biennio 72-73. Il volume riporta in forma ora poetica ora narrativa le ulteriori tappe che hanno portato allo spettacolo, in tourneè da due anni. Basato sul testo radiofonico di Gianni Fenzi con inserti dello stesso Scabia, di Alda Merini, di Umberto Saba e altri, il lavoro vede come protagonisti dei veri "matti", quelli dell'Accademia della follia guidata da Claudio Misculin, di cui la pubblicazione riporta il lungo monologo-documento autobiografico "Io sono tu che mi fai". Il volume è arricchito dalla prefazione di Federico Tiezzi, dalle testimonianze di Gianni Fenzi e di Peppe Dell'Acqua, dalla galleria di foto e dal testo integrale (con note di scena) dello spettacolo. Chiude il libro la teatrografia dell'Accademia della Follia curata da Cinzia Quintiliani.
La luce di dentro Viva Franco Basaglia
a cura di Giuliano Scabia
Titivillus 2010
pagg. 145 € 16,00
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Graffiare i muri a cura di Mario Marino
- Scritto da Marcello Isidori
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Altra pubblicazione corale che intende raccontare, a più voci, la bella favola a lieto fine dei Cantieri Koreja. Pur sapendo che la storia non è per nulla finita, l'esperienza ultraventennale di questa compagnia pugliese, mi è sembrata esemplare del cammino di altre compagnie (poche in verità) che hanno avuto la soddisfazione di conquistare, dopo anni di duro lavoro e difficoltà, una "casa" dove programmare e svolgere il proprio lavoro e un riconoscimento istituzionale come Teatro stabile d'innovazione. Il fatto che il "lieto fine", celebrato in questo volume, sia arrivato soprattutto grazie alla pazienza, alla capacità di tenere duro e di crederci, oltre alla professionalità ed alla competenza dimostrata dai suoi membri, ci consola da una parte facendoci credere che anche in questo paese, a volte, il merito viene alla fine premiato e che dunque l'esperienza dei Cantieri Koreja ci è d'esempio e di stimolo per provare a fare altrettanto. Da un'altra parte però non possiamo non renderci conto che il caso di cui si parla in questo libro pur non essendo, come ho detto, un caso isolato, è comunque soltanto una favola a lieto fine per tanti altri che pure lavorano duro, ci credono e sperano. Ma questo è un altro discorso. Oltre al resto vale senz'altro la pena di leggere le appassionate e genuine testimonianze pubblicate in questo volume per conoscere la storia ed il corposo lavoro di una realtà che comunque non è poi così nota al mondo del teatro.
Graffiare i muri
a cura di Mario Marino
Titivillus 2010
pagg. 201 € 16,00
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