I libri del mese
Per la segnalazione in questa rubrica inviare esclusivamente libri di teatro o drammaturgia a
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Il marito di mio figlio di Daniele Falleri
- Scritto da Marcello Isidori
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Il marito di mio figlio
di Daniele Falleri
Titivillus 2009
pagg. 147 € 12,00
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Daniele Falleri mette in scena una coppia omosessuale, con i biglietti pronti per andare in Spagna a sposarsi, che decide di dare l'annuncio alle rispettive famiglie. Non si tratta certamente di una situazione molto originale, così come risulta perlomeno immaginabile la macchina comica messa in moto da un simile incipit. Quello che di buono riesce a fare l'autore con questa commedia è l'uso dell'ironia dosata in modo tale da consentirgli di prendere in giro tutti senza che si possa offendere nessuno. E' chiaro come i falsi pudori, i pregiudizi, l'ipocrisia della gente comune (cioè, in fondo, tutti noi) possano essere facilmente messi alla berlina e buttati gambe all'aria se fatti saltare in aria da una bomba simile. E' chiaro anche quanto con un pizzico di sensibilità ed intelligenza in meno tutto ciò potrebbe risultare banale e già visto. Pur non brillando, come ho detto, in originalità nei meccanismi che travolgono lo spettatore come in un vaudeville, il testo sorprende e alla fine piace per la delicatezza e la misura con cui l'autore manda avanti una macchina comica che facilmente potrebbe sfuggire di mano. Ne risultano dei quadretti e dei personaggi tutto sommato sufficientemente verosimili per rendere utile ad un po' di riflessione una commedia che altrimenti sarebbe stata utile solo come scacciapensieri.
Teatro Giapponese contemporaneo AA.VV.
- Scritto da Marcello Isidori
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Teatro Giapponese contemporaneo
AA.VV.
Editoria & Spettacolo 2009
pagg. 234 € 15,00
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Dal Giappone sono arrivati nei decenni postbellici vari segnali che hanno interagito con il mondo dello spettacolo occidentale. Se molti sono stati quelli che hanno sentito il fascino delle codificazione del No e del Kabuki, nelle loro strutture altamente formalizzate, altrettanto importante è stato l’impatto che il Butoh ha avuto sull’immaginario euro-americano, con infiniti (e spesso assai noiosi) imitatori. Poco o niente fino ad ora si sapeva invece del repertorio di drammaturgia del paese, ricco, variato e per molti aspetti sorprendente [...] e oggi, dopo tanto cinema, tanta narrativa in forma di libro e di manga, è il momento di osservare quello che è il filo di maggiore interesse nei teatri di Tokyo, spesso definiti come palcoscenici-studio, nella tradizione del celeberrimo Bungakuza. Tre sono quindi gli autori proposti per la prima volta al pubblico italiano: Hirata Oriza che, ne La conferenza di Yalta, propone con i toni della commedia la rilettura di una pagina importante della storia più recente, mettendo sotto i riflettori l’astuto cinismo dei potenti; Sakate Yoji che tratteggia ne La mansarda un fenomeno squisitamente giapponese, l’hikikomori: l’attrazione al segregarsi, al nascondersi dal mondo, al chiudersi in stanze segrete lontane dagli occhi di tutti; Okada Toshiki che in Cinque giorni di marzo, sullo sfondo dell’inizio della Guerra in Iraq, compone il ritratto di un paese in piena crisi di identità e che rivede davanti a sé il temuto spettro della guerra.
Davide e il lupo di Francesco Marino
- Scritto da Marcello Isidori
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Davide e il lupo
di Francesco Marino
Abramo editore Catanzaro 2008
pagg. 76 € 5,00
Un racconto-monologo-riflessione, che ha dato luogo lo scorso anno ad una messa in scena al Teatro comunale di Cassano diretto e interpretato dal suo autore Francesco Marino. Scrittura autobiografica e animata da veri ricordi d'infanzia e gioventù, dai veri personaggi che hanno segnato e segnano tutt'oggi la vita familiare dell'autore. Un ragionamento a cuore aperto e ad alta voce sulla propria vita, sul senso di certe scelte e di strade intraprese un po' per caso un po' per convinzione. Le atmosfere dei caldi anni settanta visti da sinistra e soprattutto visti da sud, da quella Calabria ancora tradizionalista e patriarcale, dove la figura del padre ha un peso ancora più decisivo che altrove nella vita dei figli, dove il nonno è ancora quello che ti racconta le storie, anzi, la storia, sempre la stessa, quella che potrà davvero insegnarti qualcosa per il tuo futuro e che tu racconterai a tuo figlio, un giorno, quando sarai padre. Il passato del narratore si confonde dunque con il suo presente di padre: tra i ricordi dell'adolescenza un po' sbandata e ribelle, emergono le difficoltà, le incertezze e le crisi dell'adulto, di quando non ha più molto senso ribellarsi alle imposizioni dei padri, perchè si deve decidere per se' ma anche per quelli di cui si è responsabili. E allora farsi coraggio e salvarsi da soli, lasciare la rabbia e tirarsi su le maniche sperando in un domani migliore. Sapendo che i nostri figli, fino a quando saranno piccoli, ci vedranno sempre come i loro eroi e salvatori.
Desideranza Fufùll - Teatri Alchemici di Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi
- Scritto da Maria Dolores Pesce
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Desideranza Fufùll - Teatri Alchemici
di Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi
L'orecchio di Van Gogh Falconara M. 2008
pagg. 96 € 10,00
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Il libro raccoglie le prime due pièces nate dalla collaborazione dei due attori-drammaturghi siciliani ritrovatisi con “Teatrialchemici” nella loro terra di origine, dopo un peregrinare singolare e autonomo che ha visto l'uno, Ugo Giacomazzi, formarsi alla Scuola del Piccolo Teatro e sperimentarsi a Milano tra teatro stabile e gruppi di ricerca per poi tornare in Sicilia con Davide Enia ed Emma Dante, e l'altro, Luigi di Gangi, dopo una prima breve esperienza palermitana, costruire la propria vocazione soprattutto nella collaborazione con il regista peruviano Carlos Riboty e l'Università Cattolica di Lima. Sono fatiche entrambe premiate, Fufùll vincendo il concorso “Il teatro che verrà 2007” a Palermo, Desideranza ottenendo la menzione speciale al “Premio Scenario 2007” nel corso di “Santarcangelodeiteatri”, occasione durante la quale ho avuto modo, per la prima volta, di conoscere l'attività di questi giovani drammaturghi. Il libro dunque raccoglie due drammaturgie ad una prima lettura diverse, Desideranza articolando la storia intima di oppressione e liberazione di due fratelli, uno dei quali gravato da handicap, che però supera nel contesto di una processione di paese i suoi confini psicologici e sociologici per approdare ad una dimensione quasi metafisica, mentre Fufùll appare strutturata in forma di favola metaforica ove i ripetuti riferimenti ad una attualità opprimente sono come riscattati dalla libertà interpretativa e sperimentale dei protagonisti, in buona parte giovani down. Due drammaturgie diverse e però accomunate da un dinamico sperimentalismo linguistico, che nella mescolanza, quasi un meticciamento, dell'asettico linguaggio popolar-televisivo peraltro fantasiosamente rimaneggiato, con le forme e la forza del dialetto siciliano, accende entrambe di una sintassi luminosa, quasi figurativa come le belle immagini che corredano il libro, con una qualità di transito scenico inusuale. La capacità qui dimostrata da parte dei due drammaturghi di controllare la pressione di un tale linguaggio, in continua evoluzione talchè il testo letterario appare più un copione da “farsi” sulla scena che altro, potrà in futuro, ci auguriamo, dare il segno di una raggiunta maturità.
Maria Dolores Pesce