I libri del mese
Per la segnalazione in questa rubrica inviare esclusivamente libri di teatro o drammaturgia a
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Leadership e citizenship nei drammi storici di Ola Rotimi di Fabio La Mantia
- Scritto da Marcello Isidori
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Leadership e citizenship nei drammi storici di Ola Rotimi
di Fabio La Mantia
Clueb Bologna 2008
pagg. 145 € 14,00
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Due drammi storici che hanno il sapore della tragedia classica ci fanno scoprire, con l'aiuto dell'ampia introduzione analitica di Fabio La Mantia, giovane studioso e saggista, la scrittura di uno dei maggiori drammaturghi contemporanei del continente africano. Una drammaturgia che, come detto, affonda le radici nella tragedia classica ma che presenta affascinanti elementi narrativi e strutturali della cultura africana. Rotimi esplora due vicende storiche legate al suo paese di origine (Nigeria), presentando due eventi storici caratterizzati dallo scontro tra tradizione e novità (rappresentate nel primo lavoro da nuove usanze e nel secondo dal mondo commerciale dei colonizzatori europei). La Mantia introduce i due drammi con notazioni sulle vicende drammatizzate, sulla figura storica dei rispettivi protagonisti e fornendo spunti che aiutano il lettore ad apprezzarne le caratteristiche peculiari e il linguaggio poetico che le innerva. La pubblicazione comprende inoltre una biografia dell'autore nigeriano, la sua teatrografia, ed ampie note sugli allestimenti delle due opere.
Storia del Living theatre di Cristina Valenti
- Scritto da Marcello Isidori
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Storia del Living theatre
conversazioni con Judith Malina
di Cristina Valenti
Titivillus edizioni Corazzano (PI) 2008
pagg. 310 € 20,00
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In questo volume Cristina Valenti, insegnante di Storia del nuovo teatro all'università di Bologna, direttore artistico dell'Associazione Scenario e saggista, riporta ed assembla i lunghi dialoghi che, nell'arco di due anni, ha avuto con Judith Malina, co-fondatrice e principale regista del Living Theatre. Il libro si legge come un vero e proprio romanzo, poichè le risposte di Malina agli spunti e alle domande della curatrice del volume, rappresentano a tutti gli effetti un lunghissimo ed appassionante racconto delle vicende dello storico e rivoluzionario gruppo teatrale americano. L'io narrativo in questione racconta la sua vita, le sue aspirazioni, i suoi progetti, i suoi sogni, i suoi ideali, e nel farlo ci racconta come tutto questo si sia realizzato, come in una bella favola, nel corso di sessant'anni della sua vita. E la vita di Judith Malina, che è poi quella del Living Theatre, ci appare davvero come una bella favola, avventurosa ed entusiasmante, ricca di traguardi raggiunti (indimenticabili gli spettacoli che sono rimasti nella storia del teatro del XX secolo) ma anche di difficoltà e dolori (si pensi ad esempio agli innumerevoli arresti cui lei stessa, Julian Beck e gli altri membri dell'ensamble sono stati sottoposti in diversi paesi del mondo). La pubblicazione è arricchita da illustrazioni e foto. Notevoli, in particolare, quelle a colori scattate da Marco Caselli Nirmal. Indubbiamente un libro da non perdere.
Massimo Bontempelli drammaturgo di Maria Dolores Pesce
- Scritto da Marcello Isidori
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Massimo Bontempelli drammaturgo
di Maria Dolores Pesce
Dell'Orso edizioni Alessandria 2008
pagg. 156 € 16,00
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Come noto, tanto nelle sale teatrali, quanto nelle pubblicazioni di studi e saggistica, esiste in Italia una sorta di oblìo che avvolge la figura e le opere dei drammaturghi italiani attivi nei primi decenni del secolo scorso. L'ingombrante presenza di Pirandello e probabilmente la stanchezza di un teatro che doveva fare i conti con i lasciapassare del regime fascista, hanno sedimentato il luogo comune che di quel periodo valga la pena di conoscere ed analizzare soltanto la produzione del grande drammaturgo siciliano. Anche per questo, pubblicazioni come quella segnalata qui, hanno il merito di affrontare argomenti che, in qualche modo, vanno riscoperti, data la scarsa bibliografia inerente e il controverso, ma prevalentemente negativo, orientamento della critica d'epoca e recente. Maria Dolores Pesce, professore universitario e saggista, nonché vice direttore di questa testata, intraprende con questo volume un viaggio approfondito e appassionato nella drammaturgia di Massimo Bontempelli, forse uno degli autori maggiormente "dimenticati" del periodo. La sfida dichiarata dall'autrice nella premessa del volume è interessante: verificare e semmai dimostrare, attraverso l'analisi dettagliata dei testi prodotti dal drammaturgo comasco nelle diverse "stagioni creative" che lo caratterizzano, l'esistenza di una coerente e soprattutto innovativa identità estetica e poetica, per ricollocare l'opera di Bontempelli nel patrimonio delle esperienze costruttive della storia recente del nostro teatro. L'autrice parte così con un analisi, ispirata anche al "cult" di Peter Szondy "Teoria del dramma moderno", del contesto storico culturale in cui, tra Futurismo e crisi del dramma borghese, prende forma l'ispirazione di Bontempelli. Procede quindi con lo studio dei primi lavori. Nei successivi ampi capitoli analizza i due testi, maggiormente noti, del drammaturgo: Nostra dea e Minnie la candida. In particolare su Nostra dea, testo realizzato con la regia di Pirandello al Teatro dell'arte di Roma, viene dedicato un capitolo a parte sulla messa in scena. Grazie a questo capitolo, l'autrice ci fa addentrare nel rapporto di collaborazione che si è sviluppato nel contesto della breve ma intensa esperienza del "Teatro degli undici" prendendo lo spunto per un approfondimento sulle relazioni intellettuali ed artistiche intercorse tra Bontempelli e Pirandello. I successivi capitoli procedono con l'analisi dei lavori realizzati negli anni trenta e poi nel dopoguerra. Il volume si chiude con alcune ipotizzazioni sull'attualità dello scrittore e le conclusioni mirate alla verifica, a posteriori, sugli esiti della "sfida" dichiarata in premessa. Una pubblicazione dunque coraggiosa e meritevole di lettura, che ha senz'altro il benefico effetto di spingere il lettore ad approfondire la conoscenza di un autore ingiustamente trascurato.
Houria di Gaspare Dori
- Scritto da Marcello Isidori
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Houria
di Gaspare Dori
Abramo Editore 2006
pagg. 75 € 5,00
Testo nato nel 2001, questo monologo di donna afgana che è stato rappresentato in vari paesi anche nella sua traduzione francese, è in realtà il frutto di una scrittura per la scena passata, in cinque anni, attraverso diversi allestimenti e riscritture. La storia è quella di una donna che è cresciuta nell'Afghanistan dei Talebani passando dalle mani del suo padrone-padre a quelle del suo padrone-marito. Ma Houria, dal carcere fisico e psicologico in cui è rinchiusa, grida la sua dignità calpestata dai pregiudizi dell'ideologia e dimenticata dall'indifferenza del mondo, mostrando la sua indomita capacità di sognare un'esistenza diversa da quella a cui è stata costretta e che l'ha spinta ad un gesto atroce e disperato.