I libri del mese
Per la segnalazione in questa rubrica inviare esclusivamente libri di teatro o drammaturgia a
Associazione Dramma.it - Via dei Monti di Pietralata 193/c 00157 Roma
Graffiare i muri a cura di Mario Marino
- Scritto da Marcello Isidori
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Altra pubblicazione corale che intende raccontare, a più voci, la bella favola a lieto fine dei Cantieri Koreja. Pur sapendo che la storia non è per nulla finita, l'esperienza ultraventennale di questa compagnia pugliese, mi è sembrata esemplare del cammino di altre compagnie (poche in verità) che hanno avuto la soddisfazione di conquistare, dopo anni di duro lavoro e difficoltà, una "casa" dove programmare e svolgere il proprio lavoro e un riconoscimento istituzionale come Teatro stabile d'innovazione. Il fatto che il "lieto fine", celebrato in questo volume, sia arrivato soprattutto grazie alla pazienza, alla capacità di tenere duro e di crederci, oltre alla professionalità ed alla competenza dimostrata dai suoi membri, ci consola da una parte facendoci credere che anche in questo paese, a volte, il merito viene alla fine premiato e che dunque l'esperienza dei Cantieri Koreja ci è d'esempio e di stimolo per provare a fare altrettanto. Da un'altra parte però non possiamo non renderci conto che il caso di cui si parla in questo libro pur non essendo, come ho detto, un caso isolato, è comunque soltanto una favola a lieto fine per tanti altri che pure lavorano duro, ci credono e sperano. Ma questo è un altro discorso. Oltre al resto vale senz'altro la pena di leggere le appassionate e genuine testimonianze pubblicate in questo volume per conoscere la storia ed il corposo lavoro di una realtà che comunque non è poi così nota al mondo del teatro.
Graffiare i muri
a cura di Mario Marino
Titivillus 2010
pagg. 201 € 16,00
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Due pezzi quasi comici di Massimo Sgorbani
- Scritto da Marcello Isidori
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Due testi in bilico tra comicità e dramma. In "Innocenza" il dramma irrompe nella forma dello sgradevole, attraverso i monologhi di quattro personaggi che violano le leggi del codice morale e penale con candore, convinti fino in fondo della validità delle loro pessime ragioni. E sgradevoli sono anche i protagonisti di "Per soli uomini", col loro uso sfrenato del turpiloquio, dell’osceno, di un linguaggio pornografico che ha tutte le tinte dell’aggressività ma viene declinato nei modi e nei tempi tipici della commedia.
(Presentazione della Casa Editrice)
«Innocenza e Per soli uomini risalgono alla fine degli anni ’90, e rappresentano un punto di passaggio tra i testi comici che avevo scritto fino ad allora e quelli più chiaramente drammatici che avrei scritto in seguito. Sono degli ibridi, insomma, di quelle cose che possono piacere un sacco o per niente tipo la cucina agrodolce o i transessuali, scegliete voi l’esempio che preferite. Comunque sia, in quel momento di transizione quel che cercavo di fare era introdurre nella commedia quel po’ di dramma sufficiente per potermi dare arie da autore “serio”».
(Massimo Sgorbani)
Due pezzi quasi comici
di Massimo Sgorbani
Editoria & Spettacolo 2010
pagg. 122 € 10,00
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La terza vita di Leo di Claudio Meldolesi, Angela Malfitano, Laura Mariani
- Scritto da Marcello Isidori
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La terza vita di Leo
di Claudio Meldolesi, Angela Malfitano, Laura Mariani
Titivillus 2010
pagg. 438 € 20,00
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Libri come questo sono davvero necessari se si pensa che viviamo in un mondo dove si fa molto presto a dimenticare. E Leo De Berardinis, nonostante sia scomparso da meno di due anni, non opera sulle nostre scene ormai da dieci. Pur trattandosi di un riconosciuto maestro, straordinario e sorprendente innovatore del nostro teatro, bisogna pensare che le più giovani generazioni dei nostri teatranti non lo hanno mai visto in scena e, nella migliore delle ipotesi, ne hanno solo sentito parlare. In una società in cui la sofferenza, la malattia e la morte, in una parola la "non attività", sono argomenti che si evita di toccare a tutti costi, l'incredibile vicenda del lungo coma di Leo De Berardinis ha fatto si che si evitasse di parlare di lui per quasi dieci anni. Adesso però che la morte naturale è arrivata nel settembre del 2008 è giunto il momento di recuperare il tempo perduto e riscoprire, e documentare, il significativo patrimonio che il grande artista ha lasciato a tutti noi. Chi si è incaricato di raccogliere il materiale per questa pubblicazione è in verità uno dei pochi che, legato a lui da frequentazioni professionali oltre che da una profonda amicizia e conoscenza, non ha mai smesso di ricordare Leo anche nei dieci anni della sua assenza, con articoli, interventi, eventi e convegni. Proprio a partire dai due convegni organizzati a Bologna nel 2007 e nel 2008, Claudio Meldolesi, con la collaborazione di Angela Malfitano e Laura Mariani, ha raccolto i circa cento contributi non per farne atti di convegno ma per realizzare, grazie alle sue cesure, ai suoi raccordi, e alla sua "regia letteraria", un vero e proprio saggio sulla figura dell'uomo e dell'artista. Ne risulta dunque un atto di stima, direi d'amore, ad un uomo che vale la pena di conoscere almeno grazie alla testimonianza di chi lo ha conosciuto, per scoprire la grandezza e la novità del suo vasto contributo, per provare ad immaginare il fascino e la ricchezza della sua opera. La pubblicazione riguarda principalmente documenti e testimonianze relative al periodo Bolognese dell'artista, che è giunto dopo gli esordi, in coppia con Perla Peragallo, nelle cantine di Roma negli anni sessanta, a cui è seguito il periodo, fino all'inizio degli anni ottanta, del Teatro di Marigliano. Da questa scalettatura della sua biografia ed esperienza artistica, deriva il titolo. Il periodo bolognese, dunque, come terza vita di Leo, probabilmente la più matura e prolifica dal punto di vista professionale e creativo. Impossibile nominare tutte le voci che hanno partecipato a questo coro. Si tratta di personaggi che comunque hanno un punto di vista egualmente utile e complementare nel dettagliare tutti i molteplici aspetti dell'artista: l'attore, il regista, l'autore, il direttore artistico, il maestro, il pedagogo, lo sperimentatore. In conclusione un volume che sarà certamente utilissimo a costruire la quarta vita di Leo, quella che dovrebbe trovare posto nella memoria e nell'esperienza di chi fa e/o ama il teatro.
Hammamet di Massimiliano Perrotta
- Scritto da Marcello Isidori
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Hammamet
di Massimiliano Perrotta
Sikeliana 2010
pagg. 46 € 6,00
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Drammaturgo, regista e videoautore, Massimiliano Perrotta era davanti alla televisione quella sera di diciassette anni fa quando Bettino Craxi fu sommerso da bordate di fischi e monetine all'uscita del "suo" hotel Raphael. Il lavoro che ha scritto, portato in scena lo scorso anno e pubblicato in questo volumetto, è frutto di un suo pentimento nell'aver considerato il presidente socialista il capro espiatorio della politica corrotta sbaragliata dall'operazione "Mani pulite". Lo fa mettendo in scena un uomo stanco, disfatto, preda dei ricordi e della rabbia di chi ritiene di aver subìto una grande ingiustizia. Si tratta di un vero e proprio sfogo alla ricerca di una spiegazione di quanto è successo, uno sfogo di chi non si vuole arrendere a subire quello che ritiene un grande torto. Accompagnato dalla voce esterna di un narratore che ricostruisce alcuni aspetti della cronaca ma che anche da voce al pentimento dell'autore, il Craxi monologante riflette sul suo passato e sulla propria esperienza di politico, cercando di rivolgersi a dei probabili interlocutori che ne possano ascoltare e capire le ragioni. Un contributo teatrale a quella saggistica che ripercorre gli anni del crollo della prima repubblica per riflettere sugli eventuali errori di una foga giustizialista che, a furor di popolo, travolse un'intera classe politica, per tentare di riabilitare le "vittime" e implicitamente condannare i "carnefici" con relativi sostenitori.