I libri del mese
Per la segnalazione in questa rubrica inviare esclusivamente libri di teatro o drammaturgia a
Associazione Dramma.it - Via dei Monti di Pietralata 193/c 00157 Roma
Gente di teatro di Maddalena Lenti
- Scritto da Marcello Isidori
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Gente di teatro
di Maddalena Lenti
Andromeda editrice - Teramo 2006
pagg. 228 € 14,00
Un volume di interviste costituisce sempre, se ben realizzato, una piacevole lettura, agile e al tempo stesso portatrice di spunti di riflessione ed approfondimento. La raccolta di conversazioni che Maddalena Lenti, giornalista sia della carta stampata che della televisione, nonchè autrice e regista di originali televisivi e documentari, ha pubblicato in quest'opera consente al lettore di conoscere ben quaranta grandi attori teatrali attraverso la loro storia, la loro carriera, i segreti del mestiere ma anche i loro sogni e le loro delusioni, le soddisfazioni e i rammarichi. Emergono ritratti niente affatto stilizzati o superficiali, ma profondamente umani, "a tutto tondo", che presi nel loro insieme portano anche ad una riflessione sul mondo del teatro italiano, com'era e com'è, coi suoi pregi e le sue opportunità e con le sue gravi carenze e, più in particolare, sulla vita e sul mestiere dell'attore. La prefazione è di Antonio Calenda.
Dario Fo dalla commedia al monologo di Simone Soriani
- Scritto da Marcello Isidori
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Dario Fo dalla commedia al monologo (1959-1969)
di Simone Soriani
Titivillus Edizioni - Pisa 2007
pagg. 469 € 20,00
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Questo volume ripercorre e ricostruisce il percorso biografico ed artistico di Dario Fo dal 1959 al 1969. Dall’anno in cui – dopo la formazione maturata nell’ambito del cosiddetto “teatro minore” – scrive ed interpreta la sua prima commedia in tre atti, debuttando nel circuito ufficiale del “teatro di prosa”; all’anno in cui realizza il suo primo monologo, Mistero buffo. È proprio in questo decennio che l’autore-attore sintetizza e porta a compimento le istanze e le esigenze avvertite negli anni dell’apprendistato e, al contempo, anticipa la gran parte delle soluzioni sceniche che adotterà nelle opere degli anni successivi. Un decennio di sperimentazione, dunque, durante il quale Fo va elaborando una personale forma drammaturgica di tipo epico, coerentemente con quelle finalità civili e politiche che sempre più consapevolmente l’autore-attore assegnerà al teatro, fino all’adesione al movimento rivoluzionario del 1968. Una drammaturgia comunicativa e relazionale, quindi, che gli permetta di indirizzare il proprio messaggio direttamente al pubblico in sala e, al contempo, di sottrarre quest’ultimo al tradizionale ruolo di voyeur passivo, per coinvolgerlo attivamente come interlocutore dell’happening teatrale. Da un punto di vista diacronico, la volontà di realizzare un teatro inteso come discorso razionale e cosciente tra la scena e la sala si traduce in una progressiva “epicizzazione” della forma drammaturgica, per mezzo di espedienti tecnici di derivazione brechtiana ma anche popolare e giullaresca. Così, dalle opere degli anni ’50 ancora legate ad una concezione rappresentativa del teatro, e quindi a strutture mimetico-dialogiche, con il Mistero buffo Fo realizza infine una modalità spettacolare “soggettiva”, in cui la voce dell’autore trova incarnazione nella figura del performer monologante sul palco. Uno schema formale di cui l’autore-attore si servirà spesso anche negli anni successivi (dalla Storia della tigre al Johan Padan a la descoverta de le Americhe) e che può essere assunto a modello di riferimento di una teatralità affabulativa di cui il “teatro di narrazione” è oggi la manifestazione più nota e riconoscibile.
Teatro e dintorni - guida alle arti sceniche
- Scritto da Marcello Isidori
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Teatro e dintorni - guida alle arti sceniche
Editoria e Spettacolo - Roma 2007
pagg. 944 € 50,00
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Dopo lunga attesa siamo lieti di segnalare la terza edizione riveduta ed aggiornata di uno degli strumenti più utili per chi lavora nel mondo del teatro "dietro le quinte". La guida offre una raccolta ragionata di informazioni tecniche, logistiche e culturali su teatri, spazi scenici, produzioni (teatro, danza, musica...), circuiti, rassegne e festival, servizi per lo spettacolo, scuole e laboratori. Di questa terza edizione se ne sentiva un gran bisogno dato che l'ultima edizione è del 2003 e mai come in questo tipo di pubblicazioni gli aggiornamenti sono essenziali. Grazie al costante monitoraggio sul variegato mondo delle arti sceniche, svolto dalla ormai notissima casa editrice Editoria & Spettacolo, gli operatori teatrali potranno risparmiare tempo e denaro nel loro lavoro quotidiano avendo a portata di mano questo volume che possiede inoltre un sito web di riferimento dove è possibile aggiornare i propri dati on line.
M.I.
Far danzare l'anatomia di Florinda Cambria
- Scritto da Marcello Isidori
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Far danzare l'anatomia
di Florinda Cambria
ETS Editore - Pisa 2007
pagg. 250 € 19,00
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Teatro della crudeltà, corpo senza organi, anatomia dell'uomo come luogo di azione per un messaggio rivoluzionario: attorno a questi temi si è mossa l’attuale straordinaria rinascita di interesse nei confronti dell'opera di Antonin Artaud (1896-1948), poeta, scrittore, uomo di teatro, saggista e pensatore di incandescente originalità, del quale sono note le vicissitudini biografiche, così come l'influenza profonda esercitata sulla cultura del Novecento. Tale influenza, come si sa, ha attinto i suoi vertici filosofici nelle celebri interpretazioni di Jacques Derrida e di Gilles Deleuze, per non dire d'altri. Il presente libro, con un'analisi puntuale prevalentemente rivolta ai lavori dell'ultimo Artaud, cioè all'immenso lascito manoscritto raccolto e curato, dopo la morte dell'Autore, da Paule Thévenin, offre una lettura nuova e assai coinvolgente del cammino di Artaud e del suo senso complessivo. Una lettura che pone a tema il corpo come questione cruciale per intendere la "logica anatomica" e la "biologia teologica" su cui si fonda l'intera tradizione occidentale. Ne deriva un'immagine inedita del pensiero di Artaud, un'immagine che tra l'altro si discosta dalle interpretazioni derridiane e deleuziane. L'autentica originalità del dettato artaudiano manifesta infine la sua portata eminentemente etica e politica, rinviando alla necessità di un confronto, oggi più che mai urgente, con altre culture e con altri "teatri" e "anatomie" dell'umano.
(Dalla IV di copertina)