I libri del mese
Per la segnalazione in questa rubrica inviare esclusivamente libri di teatro o drammaturgia a
Associazione Dramma.it - Via dei Monti di Pietralata 193/c 00157 Roma
Ingarbujè di Stefano Braschi
- Scritto da Maria Dolores Pesce
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Capita che per qualcuno la mente, esteticamente intesa, sia una sorta di confine, un limes poroso attraverso il quale esercitare la creatività e l'arte in un continuo andirivieni tra il di qua e il di là, tra il dentro e il fuori, per un onirico oscillare tra esperienza e immaginazione. Così infatti può essere mappata, come un viaggio che ancora non si è concluso, la raccolta di scritti di Stefano Braschi, curata da una brava e coinvolta Laura Bevione, equilibrata miscellanea tra drammaturgia e racconto, tra ricordo esistenziale e lirica, in cui anche il dato biografico decanta e si distilla in suggestivi suggerimenti metaforici, talora spiazzanti, sulla condizione umana e sull'esistenza che questo strano animale, non a caso rivisitato nell'equofilosofo “Cavallo Pinto”, conduce sulla frontiera, non del tutto conosciuta, di questo pianeta.
Un apparente garbuglio, come suggerisce il titolo, ma sapientemente organizzato e mai abbandonato a se stesso in una andamento temporale che, tra il trapassato remoto ed un futuro che guarda indietro, da lineare si fa circuito che ritorna al principio, all'eguale che in fondo dimostriamo di essere, nonostante i molti sforzi profusi. Stefano Braschi è attore, regista e ora anche drammaturgo e scrittore, oltre che avvocato mancato come ci tiene a precisare. Dal Teatro dell'Arca di Forlì, sua città natale, si è trasferito a Milano dove ha fondato ed amministra “Elsinor Centro di Produzione Teatrale”. È il suo primo libro ed è un esordio interessante.
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Ingarbujè. Matassa organizzata di pensieri tra vita e sogno
Stefano Braschi
Robin 2021
296 pagg. € 14,00
Tà-kài-Tà di Enzo Moscato
- Scritto da Marcello Isidori
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Editoria & Spettacolo pubblica questa drammaturgia di Enzo Moscato scritta dieci anni fa che ha debuttato al Teatro Nuovo di Napoli nel 2012, interpretata da Isa Danieli e dallo stesso Moscato. L'opera, come recita il sottotitolo "Eduardo per Eduardo", è una dedica teatrale al grande autore-attore napoletano ma, allo stesso tempo, è molte altre cose tutte insieme. Prima di tutto è più dediche in una dedica in quanto lo stesso titolo ci rivela come l'Eduardo del testo di Moscato rende omaggio a Pier Paolo Pasolini, che egli definì, dopo la sua tragica morte, un uomo buono, e che proprio a causa di questa fine improvvisa e brutale, non potè realizzare il film che stava scrivendo per Eduardo stesso dal titolo, per l'appunto, Tà kài tà. E' inoltre una dedica a Luisella, la figlia bambina che scomparve a soli dieci anni, e che celebra il padre nell'ultima parte della drammaturgia con un breve monologo. Il testo è inoltre un incontro tra poesia e biografia, tra tecniche drammaturgiche diverse, brevi dialoghi, monologhi, narrazione. E' un incontro tra linguaggi diversi, l'italiano poetico e letterario e la lingua napoletana. Anche se la drammaturgia è articolata in quattro parti mi è sembrato che la struttura consti in realtà di due parti ben distinte: la prima ci parla soprattutto, tra dialoghi, brevi scene e monologhi, dell'opera di Eduardo e, in generale, del teatro. La seconda, a mio parere la più toccante, è il racconto a due voci, ma di un solo personaggio, della propria vita. "Voglio solo aprirmi, spalancarmi, dilatarmi e defenseless, dicessene gli inglesi, cioè senza difese e opposizioni, a che voi transiate in me, in questa massa 'e nebbia che mi spinge dall'altrove". Mantenendosi fedele a questa premessa Eduardo racconta la sua fanciullezza e giovinezza, gli esordi in teatro, il rapporto con i fratelli e quello con il padre, oltre al ricordo commosso di Pasolini. Preziosa e approfondita la lunga introduzione di Antonia Lezza. Il volume è completato da un glossario e dalla nota biografica di Moscato.
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Tà-kài-Tà
di Enzo Moscato
a cura di Antonia Lezza
Editoria & Spettacolo 2020
130 pagg. € 12,00
Introduzione allo studio del teatro francese di Gianni Poli
- Scritto da Maria Dolores Pesce
- Visite: 1458
Potrebbe sembrare un testo, a metà tra l'analisi storica e la ricchezza filologica, destinato ai soli cultori della materia, siano questi anche semplici studenti, questo volume, ultima fatica di Gianni Poli, critico teatrale, drammaturgo e traduttore, ma soprattutto appassionato specialista di letteratura e teatro francofoni. Eppure la ricchezza dei riferimenti, che spaziano e sconfinano, come precisa l'autore, nelle più diverse discipline, dalla sociologia alla antropologia, dalla semiotica all'informatica, e la vivacità di una scrittura mai banale ne fanno un testo interessante e aperto anche ai semplici appassionati o frequentatori di drammaturgia. Per circa 300 pagine, infatti, l'autore-viaggiatore attraversa quasi l'intera storia del teatro francese, dalle origini del volgare fino al secolo XIX, una storia periodizzata in cinque fasi individuate come omogenee, ciascuna delle quali analizzata attraverso una unica griglia interpretativa che si ripropone sistematicamente (panorama, il luogo e lo spazio, l'evento e la messa in scena, l'attore, l'autore e il testo, conclusioni). Ne esce uno sguardo strutturato che organizza efficacemente un panorama per sua natura frammentato ma che, così, ritrova una sua coerenza anche inaspettata ed una incisività notevole, anche per la capacità che ha avuto e che ha tuttora di esercitare un influsso profondo e diffuso sul teatro europeo contemporaneo. È dunque questo, a mio avviso, uno dei meriti principali del lavoro di Gianni Poli, che pertanto ci sentiamo di consigliare a tutti i lettori, quello di fornire attraverso l'analisi storica strumenti più affinati per l'analisi della drammaturgia, ma non solo, dell'oggi. Il testo è corredato da note puntuali, da un indice dei nomi assai utile e soprattutto da una bibliografia ricchissima per chi desiderasse ulteriori approfondimenti.
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Introduzione allo studio del teatro francese
di Gianni Poli
Cuepress 2020
328 pagg. € 35,99
La mia idea di E.Orrico e M.Garritano
- Scritto da Marcello Isidori
- Visite: 1428
E' sempre un piacere presentare il primo volume di una nuova collana dedicata al teatro. Si tratta, in questo caso, de "La scena di Ildegarda" un interessante progetto della casa editrice "Edizioni Erranti" di Cosenza. Ispirandosi a Ildegarda di Bingen, filosofa, drammaturga, artista, cosmologa, biologa, erborista, guaritrice e musicista, la collana intende pubblicare testi e saggi teatrali che siano intersezione tra saperi filosofici e linguaggi della scena, promuovendo un dialogo tra questi ultimi e media tradizionali e nuovi. Il volume d'esordio di questa collana è La mia idea, memoria di Joe Zangara, in cui il drammaturgo e attore Ernesto Orrico e il musicista Massimo Garritano, raccontano con i rispettivi strumenti della parola scenica e la partitura musicale, la storia di Giuseppe Zangara, nato a Ferruzzano, in provincia di Reggio Calabria, il 7 settembre 1900 e morto sulla sedia elettrica il 20 marzo del 1933 a Miami in Florida per il tentativo di assassinio di Franklin Delano Roosevelt, presidente neo eletto degli Stati Uniti, a seguito del quale morì invece il sindaco di Chicago Anton J. Cermak e rimasero ferite altre quattro persone. La vicenda autobiografica raccontata in prima persona dallo stesso Giuseppe (Joe) Zangara, avvicina il lettore alle vicissitudini umane di un uomo afflitto da un male cronico che lo perseguita per tutta la vita e alle sue esperienze caratterizzate da un'infanzia atroce e una giovinezza animata dalla voglia di conoscere, imparare e viaggiare oltre che dalla maturazione di una rudimentale coscienza d'ingiustizia sociale che lo portò ad odiare il capitalismo (la mia idea) e al desiderio di uccidere uno dei suoi simboli. Oltre all'interesse documentale per una storia poco nota in Italia, il lavoro si caratterizza per un linguaggio, di grande realismo ma anche di rilevante suggestione, creato dalla fusione di un'italiano elementare, un generico dialetto calabrese e frasi in inglese. Il testo originale riporta a fronte la traduzione integrale inglese e le partiture dei brani composti da Massimo Garritano. Completano la pubblicazione una prefazione di Vincenza Costantino e la nota finale di Laura Caparotti, direttrice artistica del festival del teatro italiano In scena! di New York dove lo spettacolo ha ottenuto, nel 2017, un grande successo.
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La mia idea
memoria di Joe Zangara
di Ernesto Orrico e Massimo Garritano
Edizion Erranti 2021
125 pagg. € 10,00