"La plastica in oggetto è quella che molte donne ritengono oggi indispensabile per recuperare o procurarsi un po’ di avvenenza. Sette donne dunque si incontrano nello studio di un grande mago della chirurgia plastica e finiscono col vuotare il sacco sulle motivazioni che le hanno spinte a ricorre al bisturi. Nel secondo atto tutto si fa sognante, onirico, intimistico. I personaggi femminili che già si erano spogliati adessi si aprono in due per farsi vedere dentro ed essere assolti o condannati nel processo che un giudice da sogno muoverà loro. L’Opera ha avuto un’entusiastica prefazione da parte della scrittrice napoletana Loredana Pica arrivata a definire Angelo Rojo Mirisciotti l'Indiana Jones dell'animo femminile.