Data pubblicazione
15-04-2011 02:00:00
Non tutta la Cavalleria è sempre Rusticana
Domenico Platania
La commedia “Non tutta la Cavalleria è sempre Rusticana”, è la parodia del noto dramma teatrale di Verga, e non solo, poiché non tralascia di prendere spunto anche dalla novella dello stesso autore e dal melodramma operistico di Mascagni. Il percorso narrativo è quasi identico, manca, come è meglio spiegato sotto, il pathos che invece si respira nelle opere citate. In compenso, si parlerà d’amore, si canterà, si danzerà e si riderà. Puntualmente, la commedia sarà chiusa dal canonico duello, ma il confronto fra Turiddu e Jaffieddu sarà tutto da ridere. Il messaggio contenuto nel titolo della commedia è chiaro: non è detto che la “Cavalleria Rusticana”, cioè quel modo di agire ispirato al codice d’onore, in uso in certi ambienti popolari e contadini, debba per forza di cose sfociare nel dramma dell’omonima opera di verghiana memoria. Certo, inizialmente non è facile immaginare un epilogo diverso da quello che conosciamo se si continua, come abbiamo fatto noi, a collocare la vicenda in una Sicilia storica ormai superata, dove i modelli di vita sono impregnati di antichi stereotipi. Ma se si stemperano i toni aspri del testo originale, pur conservandone l’essenzialità dei personaggi e la linearità narrativa, svigorendone la durezza dei sentimenti e l’intransigenza dei costumi, si ottiene qualcosa di diverso. Cioè, così “filtrata”, la “Cavalleria Rusticana”, diventa certamente “un’altra storia”! Se poi a questo si aggiunge qua e là qualche pizzico di umorismo non grossolano, un po’ di semplice autoironia e, nelle dosi giuste, dei testi musicali appropriati, ecco che, voilà, “Non sempre la Cavalleria è sempre Rusticana! Di certo, (e vogliamo mettere le mani avanti) il risultato è tutto da verificare, anche se, ci si conceda la modestia, il pubblico almeno (si spera!) apprezzerà il coraggioso tentativo di aver voluto trarre da una così illustre opera, una nuova “creatura”. In ogni caso, (chiamatelo pure “u cunottu d’u babbu”!) ci conforta il pensiero che, essendo questa “un’altra storia”, almeno non saremo accusati di avere dissacrato, sfregiato o profanato un conclamato capolavoro teatrale. La commedia può essere rappresentata con i canti inseriti nel copione o senza. certamente la prima ipotesi è quella consigliata poiché le musiche originali, composte dal Maestro Lorenzo Grasso, molto orecchiabili e di pregevole sonorità, rendono lo spettacolo più ricco e gradevole. Se si decidesse in tal senso, il coro può essere composto da tutti gli attori in scena. Le musiche possono essere richieste allo stesso compositore al seguente indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
commedia
dialetto
2011
2
Da 91 a 120 minuti
6
6
6
5
no
si