Per un prolungato stress lavorativo, il padre di Aurora ha avuto un attacco cardiaco che lo ha reso invalido. La famiglia tentò di sporgere denuncia di mobbing verso il concessionario d’auto dove era stato assunto, ma la carenza di prove inibì tutte le accuse. Per coincidenza, Aurora ha però sentito il datore del padre ammettere il proprio torto in privato.
Adesso, passato un anno, la ragazza si è avvicinata ad Andrea, attuale gestore del concessionario nonché figlio dell’ex-proprietario, colpito da una malattia. La ragazza vuole procurarsi delle prove da presentare in tribunale e riaprire la causa di suo padre. Scopre in breve tempo i morbosi gusti sessuali dell’ignaro Andrea, e le viene in mente un piano: registrare le parole di colpevolezza dell’amante in occasione di un libidinoso gioco della verità.
Per raggiungere questo scopo, la ragazza organizza un aperitivo, promettendo al proprietario del concessionario una tresca finale con lei e la sua intima amica Claudia. Quest’ultima, diffidente, accetta di aiutare Aurora, che le nasconde la promessa fatta ad Andrea chiedendole soltanto di portare un registratore e del sonnifero, utile per scappare una volta ottenute le prove. Non sanno però che Andrea ha coinvolto pure l'amico Renzo, compagno d'avventure di cui non fa che prendersi gioco.